In quest'ultimo caso, il loro cammino ondulato (ved. fig. 19, 21, 27, 41) mostrava, senza tema di equivoco, che l'estremità si era continuamente mossa in due sensi opposti. Questo movimento laterale aveva una debole ampiezza: nel genere Phaseolus, si estendeva, tutt'al più, da ogni parte, ad 1 mm. dalla linea mediana. Ma vi erano anche dei movimenti in un piano verticale, perpendicolare alle lamine di vetro inclinate, per cui le traccie erano alternativamente un po' più larghe o più strette, secondo che le radichette avevano premuto sul vetro con maggiore o minore forza. Talvolta sussistevano, attraverso delle traccie, delle piccole fascie di fuliggine, le quali indicavano che l'estremità della radichetta era stata sollevata in questi punti. Cotesto fatto poteva presentarsi soprattutto allorchè le radichette in luogo di proseguire il loro cammino sul vetro in linea retta verso il basso, descrivevano una curva a semicerchio; la fig. 52 mostra, tuttavia, che ciò può avvenire, anche quando la traccia è rettilinea. L'estremità della radichetta, così elevandosi, poteva, in un caso, sormontare un pelo fissato trasversalmente sul vetro inclinato; ma delle piccole festuche di legno di 1/40 di pollice di spessore soltanto, determinavano sempre la radichetta a piegarsi da una parte ad angolo retto; l'estremità dunque non si poteva elevare a questa debole altezza, lottando contro il geotropismo.
Allorchè le radichette, munite di filo di vetro, erano poste in modo da tenersi quasi verticali, si incurvavano verso il basso, sotto l'azione del geotropismo, e circumnutavano nello stesso tempo: il loro cammino era dunque a zig-zag.
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Phaseolus
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