In dieci casi, le radichette che avevano subito una deflessione da un quadrato di cartone o da un altro oggetto attaccato alla loro estremità, si raddrizzarono sopra una certa estensione, oppure anche intieramente, nello spazio di uno o due giorni dopo la fissazione dell'oggetto. Questo fatto sembrava presentarsi più specialmente allorchè l'incurvatura era debole; ma in un caso (n. 27) una radichetta, che in 9 ore si era allontanata dalla perpendicolare di circa 90°, si raddrizzò completamente 24 ore dopo la fissazione dell'oggetto. Nell'esperienza n. 26, la radichetta era quasi diritta dopo 48 ore. Noi attribuiamo questo raddrizzamento al fatto che le radichette si avvezzano ad una leggiera eccitazione, nello stesso modo che un viticcio od un picciuolo sensibile si assuefà a sopportare una leggerissima ansa di filo ed abbandona la curva benchè questo ostacolo non lo abbandoni mai; e infatti Sachs (45) ci fa conoscere che le radichette della fava, poste orizzontalmente nell'aria umida, dopo di essersi curvate verso il basso, sotto l'azione del geotropismo, si raddrizzano un poco in causa dell'accrescimento della loro faccia inferiore concava. La causa di questo fatto non è ben chiara; ma forse essa intervenne pure nei dieci casi che abbiamo citati. Vi ebbe ancora un altro movimento accidentale che non dobbiamo passare sotto silenzio: l'estremità della radichetta sopra una lunghezza di 2 a 3 mm. si trovò in sei casi, e dopo un intervallo di circa 24 ore o più, curvata verso il pezzo di cartone grosso fissato su di essa; questa direzione era dunque diametralmente opposta all'incurvatura che constatammo prima, e che si manifestava sopra tutta la parte in via di accrescimento, cioè a dire sopra una lunghezza di 7 ad 8 mm.
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Sachs
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