Questi risultati ci indussero a proseguire l'esperienza, e 18 radichette che erano cresciute verticalmente in basso, nell'aria umida, furono trattate nello stesso modo, cioè a dire fu staccata una fetta col rasoio da un lato della loro punta conica. Alle estremità fu concesso di penetrare nell'acqua entro bicchieri, e si tennero ad una temperatura di 14° a 16°C. Le osservazioni ebbero luogo in momenti differenti. Tre radichette furono esaminate 12 ore dopo di essere state mutilate; esse erano tutte deflesse dalla superficie tagliata, la curvatura aumentò considerevolmente dopo 12 altre ore. Otto vennero esaminate dopo 19 ore, quattro dopo 22 ore e 30 minuti e tre dopo 25 ore. Il risultato definitivo si fu che delle 18 radichette così osservate 13 erano, dopo gl'intervalli di tempo da noi indicati, pienamente deflesse dalla superficie tagliata; un'altra lo divenne dopo un nuovo intervallo di 13 ore e 30 minuti; di guisa che su 18 radichette 4 soltanto non erano state eccitate. A questi 18 casi bisogna aggiungere i 3 che abbiamo già menzionati. Si può quindi concludere che l'asportazione col rasoio di una sottile lamina da un lato della radichetta produce una irritazione, ed una deflessione dal lato danneggiato, come lo farebbe un corpo straniero attaccato al medesimo punto.
Finalmente si impiegò un caustico secco (nitrato d'argento) per eccitare un lato della punta radicolare. Se uno dei lati di questa punta o della porzione terminale tutta intiera, in via di accrescimento, è, con un mezzo qualunque, unito o gravemente danneggiato, l'altro continua a crescere; ciò che fa curvare questa porzione verso quella danneggiata.
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