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      Dopo un intervallo di 8 ore e 30 m., 6 delle 22 radici erano curvate verso l'alto (una assai fortemente) in opposizione col geotropismo; due si curvarono lateralmente, e le 14 altre non erano state impressionate.
      Avuto riguardo alle circostanze sfavorevoli e tenendo conto del caso della fava, risultava abbastanza chiaro che le estremità delle radici secondarie erano sensibili ad un leggiero contatto.
      Phaseolus multiflorus: Sensibilità della sua estremità radicolare. -- Cinquantanove radichette furono munite di quadrati di diverse grandezze dello stesso cartoncino o di pezzi di vetro sottile o pezzetti angolosi di scoria; questi differenti oggetti erano fissati mediante la gomma lacca sopra un lato della punta. Collocammo ancora sopra alcune di queste radichette delle goccie abbastanza grosse di gomma lacca disciolta che lasciammo essiccare finchè formavano delle sferette dure. Questi esemplari restarono esposti a delle temperature che variavano fra 60° e 72°F., quest'ultima era la temperatura predominante. Ma sopra questo numero considerevole di soggetti esperimentati, 5 radichette soltanto si curvarono evidentemente; 8 altre lo erano leggermente od anche in modo dubbioso, ma sempre nel senso opposto agli oggetti attaccati; gli altri 46 non erano stati influenzati affatto. È dunque evidente che le estremità radiculari di questo Phaseolus sono molto meno sensibili al contatto che quelle della fava o del pisello. Pensammo ch'esse potevano essere influenzate da una pressione più forte, ma dopo parecchie esperienze non riuscimmo a trovare alcun metodo che permettesse di pesare sopra un lato della punta più fortemente che sull'altro, senza produrre nello stesso tempo una resistenza meccanica all'accrescimento della radichetta.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Sensibilità Phaseolus