Provammo allora altri eccitanti.
Le estremità di 13 radichette, asciugate con della carta bibula, furono toccate, o meglio leggermente fregate, tre volte sopra un lato con nitrato d'argento secco. Ripetemmo tre volte l'irritazione, perchè supponevamo, secondo le esperienze precedenti, che le estremità non fossero sensibili in alto grado. Dopo 24 ore le trovammo fortemente annerite; 6 di esse lo erano in modo uniforme tutto all'intorno, fatto che non permetteva di aspettarsi alcuna incurvatura verso un lato qualsiasi; 6 portavano una faccia più nera, sopra una lunghezza di circa 1/10 di pollice, e questo pezzo si curvò ad angolo retto verso la superficie annerita, e l'incurvatura si crebbe in seguito, in molti casi, fino a formare dei piccoli cirri. Era manifesto che il lato sì fortemente annerito era danneggiato e non poteva crescere, mentre l'accrescimento continuava sulla faccia opposta. Una sola di queste tredici radichette fu deflessa dal lato annerito, e questa incurvatura si estese fino ad una certa distanza al disopra dell'estremità.
Ammaestrati da questa esperienza, toccammo una sola volta le estremità di 6 radichette quasi asciutte sopra un lato col caustico secco, e dopo un intervallo di 10 m. le lasciammo entrare nell'acqua mantenuta ad una temperatura di 65° a 67°F. Ne risultò che dopo un intervallo di 8 ore, si poteva distinguere sopra un lato dell'estremità di queste cinque radichette un piccolo punto nerastro, e tutte cinque erano deflesse verso la parte opposta, -- in due casi ad un angolo di 45° -- in due altri quasi ad angolo retto, -- nel quinto caso finalmente, più che ad angolo retto, di guisa che l'apice formava quasi un uncino; in quest'ultimo caso la macchia nerastra era un po' più grande che negli altri.
| |
|