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      Tre giorni dopo (il 26) l'incurvatura è intieramente scomparsa, e l'estremità si dirige perpendicolarmente in basso.
      5. Quadrato di cartone attaccato il 21; il 22, incurvatura ben marcata in senso contrario, quantunque debole; il 23, la punta è curvata al disopra dell'orizzonte, e, il 24, forma un uncino dirigendosi verso lo zenit, come nella fig. 68.
      6. Quadrato di cartone attaccato il 21; il 22, leggiera incurvatura nel senso opposto; il 23, questa incurvatura è più pronunciata; il 25, è considerevole; il 27, ogni curvatura è scomparsa, e la radichetta si dirige perpendicolarmente in basso.
      7. Quadrato di cartone fissato il 21; il 22, traccia d'incurvatura nel senso opposto; questa incurvatura si accresce al mattino successivo, e forma un angolo retto il 24.
     
      È dunque manifesto che l'estremità radiculare della quercia, assai sensibile al contatto, conserva tale sensibilità per parecchi giorni. Il movimento così determinato era peraltro più debole che nei casi precedenti, ad eccezione dell'Æsculus. Come nella fava, la parte terminale in via di accrescimento, dopo essersi incurvata, talvolta si raddrizzò, sotto l'azione del geotropismo, benchè l'oggetto rimanesse sempre fissato alla sua estremità.
      Tentammo in seguito la stessa notevole esperienza che avevamo già fatta sulla fava, attaccando colla lacca dei piccoli quadrati, esattamente eguali, di cartone con arena e di carta sottile (le grossezze sono indicate a proposito della Vicia faba) sui lati opposti (quanto più si poteva) delle estremità di 13 radichette.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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