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      Nelle citate esperienze, l'accrescimento delle radichette era buono; 7 di esse che avevano in principio da 4 ad 11 mm. di lunghezza, avevano raggiunto dopo 11 ore da 7 a 16 mm.; tre, che in principio misuravano da 6 ad 8 mm., raggiungevano, dopo 26 ore, da mm. 11,5 a mm. 18; finalmente quattro radichette, che avevano in principio da 5 ad 8 mm, misuravano, dopo 46 ore, da 18 a 23 mm. di lunghezza. Le radichette sprovviste di grasso, che servivano di confronto, non erano invariabilmente dirette verso il fondo dello staccio; ma in un'occasione, 12 sopra 13 che erano state sottomesse all'osservazione per dei periodi che variavano da 22 a 36 ore, vi furono attirate. In due altre occasioni si comportarono egualmente in complesso 38 radichette sopra 40. In un altro caso, 7 soltanto sopra 14 s'inclinarono, ma dopo due altri giorni, la proporzione raggiunse 17 sopra 23. In un'ultima occasione, 11 soltanto sopra 20 erano state attirate; se riuniamo questi risultati, troviamo che 78 radichette sopra 96 che servivano di confronto, si curvarono verso il fondo dello staccio; fra gli esemplari, di cui le estremità erano unte di grasso, 2 soltanto sopra 20 (7 peṛ non furono osservate abbastanza lungamente) si curvarono pure. Possiamo dunque assai difficilmente mettere in dubbio, che l'estremità radicolare, sopra una lunghezza di 2 mm., non sia la parte sensibile all'umidità dell'aria, e non determini l'incurvatura della parte superiore verso la sorgente dell'umidità.
      Le estremità di 15 radichette essendo state cauterizzate col nitrato d'argento, ebbero un accrescimento buono al pari di quelle ora descritte.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766