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      Vedemmo allora che il triangolo di carta era dotato di un movimento debole, ma costante; infatti in 4 ore attraversò 9 divisioni, ossia 9/500 di poll. e dopo dieci altre ore si diresse in dietro, attraversando 5 divisioni ossia 5/500 di poll. nel senso opposto. La pianta era esposta ad una temperatura un po' troppo bassa, ed il giorno seguente il suo movimento era alcun poco più debole, ossia di 1/500 di poll. in 3 ore, e di 2/500 di poll. nel senso opposto nelle altre sei ore. I due lobi sembravano dunque chiudersi ed aprirsi continuamente, quantunque sopra una debole estensione. Dobbiamo infatti ricordarci che il piccolo triangolo di carta fissato sul dente marginale aumentava la sua lunghezza ed esagerava così un poco il movimento. Furono fatte delle osservazioni simili colla differenza assai importante che il picciuolo era lasciato libero, e che la pianta venne tenuta ad un'alta temperatura, sopra una foglia sana ma così vecchia, che non si chiudeva più nemmeno dopo che era stata toccata ripetutamente sopra uno dei suoi peli sensitivi, sebbene, da quanto si ricavò da altre prove, crediamo che sarebbesi lentamente chiusa sotto l'influenza di una materia animale. L'estremità del triangolo di carta aveva un movimento quasi, ma non del tutto, costante, ora in un senso ed ora in un altro; essa attraversò 5 divisioni del micrometro (ossia 1/100 di poll.) in 30 m. Questo movimento, sopra una scala così ristretta, è appena comparabile alla circumnutazione ordinaria; esso poteva però forse essere confrontato alle linee a zig-zag ed alle piccole anse che interrompono spesso le grandi ellissi descritte da altre piante.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766