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      Il di lei movimento nelle varie ore di osservazione si effettuava in due direzioni opposte, per cui la foglia probabilmente circumnutava.
      Osservammo poscia, nella stessa maniera, un'altra foglia, di cui i lobi erano completamente spiegati, e che poi riconoscemmo assai sensibile al contatto. La pianta era soltanto esposta in una stanza ad una temperatura più bassa. L'estremità oscillava in avanti e in dietro nella stessa maniera che si è detto più sopra; ma i salti in avanti erano meno estesi (cioè di circa 1/1000 di poll.), ed i periodi di riposo alquanto più lunghi. Siccome pareva possibile che questi movimenti fossero dovuti alle correnti d'aria, collocammo presso alla foglia, durante uno dei periodi di riposo, una candela che non determinò alcuna oscillazione. Dopo 10 min. però cominciarono dei vigorosi spostamenti, dovuti probabilmente a ciò che la foglia era stata eccitata dal riscaldamento. Fu allora levata la candela, e poco dopo le oscillazioni cessarono; tuttavia allorchè osservammo la foglia, dopo un intervallo di 1 ora 30 m., essa era di nuovo in oscillazione. La pianta fu trasportata nella serra, ed al mattino successivo la vedemmo oscillare, ma poco vigorosamente. Un'altra foglia, vecchia, ma in buone condizioni, che non era assolutamente sensibile al contatto, fu pure osservata durante due giorni nella serra; il filo di vetro ch'essa portava fece dei piccolissimi salti di circa 2/1000 od anche soltanto di 1/1000 di pollice.
      Finalmente per determinare se i lobi oscillavano indipendentemente dal picciuolo, fissammo presso al lembo, col mezzo della gomma lacca, il picciuolo di una foglia vecchia sull'estremità di un piccolo bastone piantato nel suolo.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766