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      Dimostreremo infine che tali movimenti, benchè in certo grado ereditari, provengono dalla circumnutazione considerevolmente modificata e regolarizzata dall'alternarsi del giorno e della notte, o della luce e dell'oscurità.
      Quando le foglie prendono la loro posizione di sonno, si dirigono in alto od in basso, oppure, se si tratta di foglioline di una foglia composta, si muovono in avanti, cioè a dire nella direzione dell'estremità della foglia, od indietro, cioè a dire verso la sua base; esse possono ancora girare sul loro asse senza dirigersi in alto o in basso. In quasi tutti i casi però, il piano del lembo è posto in modo da trovarsi quasi, o tutt'affatto, verticale durante la notte. L'estremità, o la base, od anche uno dei bordi laterali, possono dunque dirigersi verso lo zenit. Di più, la superficie superiore di ogni foglia, e più specialmente di ogni fogliolina, è spesso portata in intimo contatto con quella della foglia o della fogliolina opposta, ciò che è raggiunto con movimenti singolari e complessi. Questo fatto porta a pensare, che la faccia superiore esiga maggior protezione della faccia inferiore. Per es., la fogliolina terminale di Trifolium, dopo essersi diretta in alto nel corso della notte fino a trovarsi verticale, continua spesso ad inclinarsi fino a che la sua superficie superiore sia diretta in basso, mentrechè la sua faccia inferiore guarda direttamente il cielo. Si forma così un tetto a volta al disopra delle due foglioline laterali, le di cui faccie superiori sono intimamente strette l'una contro l'altra.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Trifolium