Quanto asseriamo è tanto più probabile, in quanto che la superficie superiore, più dell'inferiore, ha bisogno di essere protetta, differendo le due faccie molto fra di loro sia per funzione che per struttura. Tutti i giardinieri sanno che le piante soffrono sotto l'irradiazione; si è questa e non il vento freddo che i contadini del Sud dell'Europa paventano per i loro oliveti.(91) Si proteggono spesso le pianticelle contro la radiazione con uno strato assai sottile di paglia, e le spalliere di alberi fruttiferi con alcuni rami di abete, oppure con una rete sospesa sopra di esse. Esiste una qualità di ribes,(92) i cui fiori, che si sviluppano prima delle foglie, non essendo garantiti da queste contro l'irradiazione, spesso non giungono a portare dei frutti. Un abile osservatore (93) ha notato che una varietà di ciliegia, nella quale i petali sono fortemente accartocciati in dietro, dopo un freddo alquanto intenso, ha tutti i suoi stigmi uccisi, mentrechè nel medesimo tempo un'altra varietà a petali diritti conserva gli stigmi affatto illesi.
Quest'idea, che il sonno delle foglie è una protezione contro l'irradiazione, sarebbe senza dubbio venuta in mente a Linneo, se il principio dell'irradiazione fosse stato allora conosciuto, poichè in un punto del suo Somnus plantarum esprime la supposizione, che la posizione notturna delle foglie protegge i giovani fusti e le gemme, e spesso le giovani infiorescenze, contro il freddo del vento. Noi siamo ben lontani dal mettere in dubbio che questo sia un vantaggio di più acquistato dalla pianta, ed abbiamo osservato in molti vegetali, Desmodium gyrans per es., che mentre il lembo della foglia cade verticalmente alla notte, il picciuolo si eleva, di guisa che il lembo, per prendere la sua posizione verticale, è obbligato di percorrere un angolo molto maggiore, col risultato però che tutte le foglie della stessa pianta si chiudono le une contro le altre come per proteggersi a vicenda.
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