Nelle nostre esperienze tenemmo le foglie lungi dalla loro posizione nictitropica, fermandole con gli aghi più fini degli entomologi (essi non poterono danneggiarle molto) sopra dischetti di sughero portati da piccoli bastoni. In alcuni casi però esse furono trattenute con dei piccoli pezzi di cartone; altre volte i loro picciuoli furono impigliati attraverso a delle squarciature praticate in un pezzo di sovero. Le foglie dapprima vennero fissate sul sovero; questo sostegno essendo cattivo conduttore, e le foglie non rimanendo lungo tempo esposte all'aria, pensammo che il sovero, che era stato tenuto nella casa, comunicherebbe loro una leggera quantità di calore, per cui se queste foglie soffrissero maggiormente il freddo delle libere e verticali, l'esperienza non diveniva che più concludente, e doveva provare maggiormente lo svantaggio di questa posizione orizzontale. Ma trovammo che quando si poteva, occasionalmente, constatare una leggera differenza nei risultati, le foglie attaccate fittamente contro il sovero avevano sempre sofferto di più di quelle che, fissate con uno spillo assai lungo e sottile, si trovavano 1/2 fino a 3/4 di pollice al disopra del sovero. Questa differenza nel risultato, che è assai notevole perchè mostra come una leggera dissimiglianza nelle condizioni di esperienza influisce sopra l'intensità dei fenomeni osservati, può, noi crediamo, attribuirsi al fatto che l'aria ambiente più calda non poteva circolare liberamente al disotto delle foglie strettamente infilzate, e non poteva così riscaldarle che in grado leggero.
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