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      Questi diversi fatti - relativi alle foglie fissate contro ai loro sostegni di sughero od un po' al disopra -- alle loro estremità sorpassanti il sostegno - alle foglie dei rami mantenuti immobili - ci sembrano interessanti, poichè dimostrano a qual punto una differenza, che si può considerare quasi in-significante, sia capace di aumentare l'importanza dei danni sofferti dalle foglie. Possiamo perfino dedurre, che la maggiore o minore distruzione delle foglie di una pianta che non dorme in seguito del freddo può spesso dipendere dalla maggiore o minore flessibilità dei picciuoli e dei rami che portano le foglie.
      MOVIMENTI NICTITROPICI O DI SONNO DEI COTILEDONI.
      Arriviamo ora alla parte descrittiva del nostro lavoro, e comincieremo dai cotiledoni, per passare alle foglie nel capitolo seguente. Sopra il sonno dei cotiledoni non abbiamo trovato che due brevi notizie. Hofmeister,(97) dopo di aver constatato che i cotiledoni di tutte le pianticelle delle Cariofillee (Alsineæ e Sileneæ), ch'egli ha osservato, si dirigono in alto per tutta la notte (ma non disse di quale angolo sia questo movimento), fa notare che quelli di Stellaria media si elevano tanto da venire a contatto fra di loro; si può dunque dire con sicurezza ch'essi dormono. D'altra parte, secondo Ramey,(98) i cotiledoni di Mimosa pudica e di Clianthus Dampieri si elevano durante la notte quasi verticalmente, e si avvicinano l'uno all'altro. Noi abbiamo dimostrato in uno dei capitoli precedenti, che i cotiledoni di un grande numero di piante si curvano un poco in alto durante la notte, ed ora abbiamo da risolvere questa difficile questione: a qual grado d'inclinazione si può dire ch'essi dormono?


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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