Possiamo aggiungere, che un piccolo ramo mentre cresceva ancora sull'arbusto fu chiuso durante tredici giorni col mezzo di un inviluppo di vescica in una larga bottiglia riempiuta a metà di calce viva che manteneva l'atmosfera in uno stato di completa siccità. Malgrado ciò, le foglie di questo ramo non soffrirono affatto e non si chiusero punto nei giorni più caldi. Sullo stesso arbusto venne fatta un'altra esperienza nei giorni 2 e 6 agosto (nell'epoca corrispondente a quest'ultima data il suolo appariva assai secco); esso venne esposto in piena aria ed al vento per tutta la giornata, ma le foglioline non diedero alcun segnale di chiusura. La forma del Chilì differisce dunque nettamente da quella di Würzburg e perchè non chiude le sue foglioline per la mancanza d'acqua, e perchè può vivere senza una goccia di acqua per uno spazio di tempo di una lunghezza sorprendente.
Tropæolum majus (?) (var. coltivata) (Tropæoleæ). - Molte piante si trovavano in vasi collocati nella serra; i lembi fogliari, che guardavano la luce, erano fortemente eretti nel corso della giornata, e si trovavano verticali di notte, mentre le foglie poste sul lato posteriore dei vasi, quantunque rischiarate dall'alto, non si facevano verticali nella notte. Credemmo in principio che tale differenza nella loro posizione dipendesse in qualche modo dall'eliotropismo, poichè le foglie sono fortemente eliotropiche. La vera causa di tale particolarità è, che se non sono fortemente rischiarate almeno per una parte del giorno, non prendono di notte la loro posizione di sonno, ed una debole differenza nella luce basta per decidere se esse saranno verticali o no nell'oscurità. Non abbiamo osservato nessun caso tanto rimarchevole quanto questo dell'influenza dell'illuminazione precedente sui movimenti nictitropici.
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Chilì Würzburg Tropæoleæ
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