Cị che dimostra che si trattava di un vero sonno, si è che queste stesse foglie ripresero la loro posizione diurna al mattino successivo (il 10) mentre erano ancora tenute nell'oscurità.
Il vaso fu allora (alle 9,45 del mattino del 10) riposto davanti alla finestra a N.-E. dopo di essere rimasto 36 ore nell'oscurità. La notte i lembi di tutte le foglie, ad eccezione di alcune del lato posteriore delle piante, si trovavano verticali.
Alle 6,45 del mattino dell'11, dopo che le piante erano state rischiarate dalla stessa parte per 25 m. come prima, il vaso fu girato in modo che le foglie che erano state presentate alla luce fossero ora rivolte verso l'interno del locale: nessuna di esse dorḿ durante la notte, mentre che alcune, in piccolo numero, di quelle che prima guardavano l'interno del locale e che mai prima di questo giorno erano state rischiarate direttamente, e non avevano dormito, presero una posizione notturna verticale. Il giorno dopo (al 12) la pianta venne riposta nella sua posizione primitiva, di guisa che le stesse foglie di prima fossero rivolte verso la luce; queste dormirono allora come al solito. Aggiungeremo soltanto, che in alcune giovani pianticelle conservate nella serra, i lembi del primo pajo di vere foglie (i cotiledoni sono ipogei) erano quasi orizzontali di giorno e quasi verticali di notte.
Facemmo in seguito alcune esperienze sulla circumnutazione delle 3 foglie rivolte verso la finestra; ma non diamo qui i diagrammi, poichè queste foglie erano agitate da un certo movimento verso la luce.
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