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      È singolare il vedere che nel M. Taurica ed in grado un poco minore nel M. macrorrhiza e Petitpierreana, tutte le foglie ancora giovani e piccole, apparse al principio della primavera sui rami di molti ceppi che erano stati incisi nella serra, presentavano dei movimenti nictitropici affatto differenti dai movimenti normali: le tre foglioline, in luogo di girare sul loro asse, per presentare al cielo il loro bordo laterale, si dirigevano verso l'alto e prendevano una posizione verticale, mostrando allo zenit la loro estremità. Esse prendevano dunque una posizione analoga a quella delle foglie del genere vicino Trifolium. Secondo il principio, che i caratteri embriologici rivelano nel regno animale le linee di discendenza, può darsi che i movimenti delle giovani foglie, nelle tre specie di Melilotus che consideriamo, indichino che questo genere discende da una forma primitiva strettamente legata in parentela col genere Trifolium, e soggetta al sonno come esso. Di più esiste una specie, M. messanensis, le cui foglie, su piante in pieno accrescimento, alte da 2 a 3 piedi, dormono nello stesso modo delle giovani foglie, delle quali abbiamo parlato, e delle foglie di Trifolium. Fummo così sorpresi di quest'ultimo fatto, che fino dopo l'esame dei fiori e dei frutti credemmo di aver seminato, per errore, dei semi di un Trifolium, in luogo di quelli di un Melilotus. Sembra dunque probabile, che il M. messanensis abbia conservato o ripreso un'abitudine primitiva.
      Tracciammo la circumnutazione di una foglia di M. officinalis lasciando il fusto libero.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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