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      Quando le foglie o le foglioline opposte discendono verticalmente senza girare su se stesse, le loro faccie inferiori si avvicinano e vengono talvolta in contatto; ma questo è il risultato diretto ed inevitabile della loro posizione. In molte specie di Oxalis, le faccie inferiori delle foglioline contigue premono l'una contro l'altra e sono così meglio protette delle faccie superiori; ma questo fenomeno proviene sopratutto da ciò che ogni fogliolina si curva di notte per poter discendere verticalmente. La torsione o la rotazione delle foglie, che si produce in numerosi casi, sembra servire ad avvicinare le loro faccie superiori, od a portarle alla difesa di altre parti della pianta, per assicurare la loro protezione. Questo fatto è sopratutto visibile in piante come l'Arachis, la Mimosa albida e la Marsilea, le cui foglioline formano insieme di notte un solo gruppo verticale. Se nella Mimosa pudica le foglioline opposte si dirigessero soltanto in alto, le loro faccie superiori verrebbero in contatto, ciò che loro assicurerebbe un'eccellente protezione; ma esse s'inclinano tutte successivamente verso l'estremità della foglia, di guisa che non sono protette soltanto le loro faccie, ma le paia successive disponendosi ad embrici, si cuoprono mutuamente e coprono nello stesso tempo i picciuoli. Tale posizione embricata costituisce un fenomeno assai diffuso nelle piante che dormono.
      Il movimento nictitropico del lembo si effettua generalmente con l'incurvatura della parte superiore del picciuolo, che spesso si differenzia per formare un cuscinetto; tale modificazione può pure estendersi a tutto il picciuolo, se la lunghezza non è considerevole.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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