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      Quando tali organi escono dagli involucri seminali, sono in contatto uno dell'altro, e guardano in posizioni diverse sovente in alto; ma ben presto divergono, e tale movimento si effettua per l'azione dell'epinastia, che, come abbiamo visto, non è che una modificazione della circumnutazione. Dopo di essersi completamente distesi, i cotiledoni conservano press'a poco la stessa posizione, quantunque sieno fortemente rischiarati dall'alto per tutta la giornata; le loro faccie inferiori sono avvicinate al suolo, e sono per conseguenza bene ombreggiate. Vi è quindi una notevole differenza nella quantità di luce che ricevono le loro faccie superiore ed inferiore, e se fossero eliotropiche, dovrebbero inclinarsi fortemente in alto. Non bisogna però supporre che tali cotiledoni sieno immobilmente fissati nella loro posizione orizzontale. Quando delle pianticelle sieno poste davanti ad una finestra, i loro ipocotili, assai eliotropici, s'inclinano tosto nella direzione della luce, e le faccie superiori dei cotiledoni rimangono ancora sempre esposte perpendicolarmente ai raggi luminosi; ma, se l'ipocotilo è fissato in modo da non potersi inclinare, i cotiledoni cambiano essi stessi di posizione. Se tutti e due sono collocati sulla linea che segue la luce che entra, quello che è più lontano dalla sorgente luminosa si eleva, mentre che il più vicino si abbassa sovente; se sono disposti trasversalmente ai raggi luminosi, girano alquanto lateralmente sul loro asse, così che in ogni caso tentano di porre la loro faccia superiore perpendicolarmente alla luce.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766