Ma oltre a queste forze ed altre costanti che agiscono sulle foglie e sui cotiledoni, crediamo che in molti casi (non diciamo in tutti) vi sia però nelle foglie e nei cotiledoni una tendenza preponderante a collocarsi in una direzione più o meno trasversale alla luce.
Nei casi citati delle pianticelle esposte ad una luce laterale coi loro ipocotili obbligati, è impossibile che l'epinastia, la gravità o l'apogeotropismo, in opposizione o combinati, possano determinare l'elevazione di uno dei cotiledoni e l'abbassamento dell'altro, poichè tali forze debbono agire egualmente, sopra ambedue gli organi; e siccome l'epinastia, la gravità e l'apogeotropismo agiscono tutti in un piano verticale, non possono determinare la torsione dei picciuoli, che si produce nelle pianticelle assoggettate alle condizioni di chiarore sopra indicate. Tutti questi movimenti dipendono evidentemente, in qualche modo, dall'obliquità della luce; non possono però prendere il nome di eliotropici132, giacchè tale parola implica una inclinazione verso questo agente fisico, mentre che il cotiledone più vicino alla sorgente luminosa si allontana dirigendosi verso il basso, e che tutti due si dispongono, più che è possibile, in una posizione perpendicolare ai raggi luminosi. Tale movimento per conseguenza merita un nome particolare. Poichè i cotiledoni e le foglie oscillano continuamente in alto e basso, e pure conservano durante tutta la giornata la debita loro posizione colla faccia superiore diretta trasversalmente verso la luce, e se spostati riassumono la loro posizione, il diaeliotropismo deve essere considerato come una forma modificata della circumnutazione.
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