In quattro di queste pianticelle le estremità rimasero libere sopra una lunghezza di poll. 0,05 e due di esse si curvarono verso la luce, ma la loro parte inferiore tutta intera rimase verticale; al contrario, le due altre, su tutta la loro lunghezza, mostrarono una leggera incurvatura. Le cime delle quattro altre pianticelle erano esposte al sole sopra una lunghezza di pollici 0,04 e di esse una rimase quasi verticale, mentre le tre altre si curvarono considerevolmente verso la luce. Le pianticelle lasciate libere negli stessi vasi si curvarono tutte fortemente.
Da queste diverse esperienze, comprese quelle fatte coi tubi di vetro, e quelle in cui furono tagliate le punte, possiamo dedurre che l'esclusione della luce dalla parte superiore dei cotiledoni di Phalaris impedisce alla parte inferiore di curvarsi, bench'essa sia intieramente esposta al sole. L'apice ha, sebbene sia sensibile e si diriga verso la luce, una debole azione sull'incurvatura della parte basilare. Inoltre l'esclusione della luce sopra una lunghezza di poll. 0,1 dall'estremità, non esercita una grande influenza sull'incurvatura della parte inferiore. D'altra parte l'esclusione di questo stesso agente sopra una lunghezza di poll. 0,15 e 0,20, o da tutta la metà superiore impedisce completamente alla porzione inferiore ben rischiarata d'incurvarsi, come (vedi fig. 181) accade sempre quando un cotiledone libero è illuminato lateralmente. Nelle pianticelle giovanissime, la zona sensibile pareva estendersi un po' più in basso, relativamente alla loro altezza, che nelle pianticelle più vecchie.
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Phalaris
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