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      È cosa assai dubbia, se nelle piante perfettamente sviluppate l'illuminazione di una parte determini l'incurvatura di un'altra parte. Le estremità di cinque giovani piante d'Asparagus officinalis (di cui l'altezza variava fra 1,4 e 2,7 poll., e che si componevano di parecchi brevi internodii), furono coperte di cappucci di foglie di stagno, lunghi da 0,3 a 0,35 poll. e la parte inferiore lasciata libera s'inclinò verso una luce laterale così fortemente come quella delle pianti-celle che erano rimaste libere negli stessi vasi. Altre pianticelle della stessa pianta ebbero le loro estremità coperte d'inchiostro di Cina; ottenemmo in questa guisa il medesimo risultato negativo. Dei pezzi di carta annerita furono incollati sui bordi e sulle pagine di parecchie foglie delle giovani piante di Tropæolum majus e di Ranunculus ficaria; essendo state poste in seguito queste piante in una scatola davanti ad una finestra, i picciuoli delle foglie protette si curvarono verso il sole quanto quelle delle foglie libere.
      I casi precedenti, riferentisi a delle pianticelle, sono stati descritti con dettaglio non solo perchè la trasmissione dell'eccitazione luminosa è un fatto fisiologico nuovo, ma anche perchè riteniamo che questo fatto tenda a modificare di qualche poco il modo di considerare i movimenti eliotropici. Fino a questi ultimi tempi si credeva, che questi movimenti risultassero semplicemente da un aumentato accrescimento sopra la faccia ombreggiata dell'organo, oggi è generalmente ammesso,(143) che la diminuzione della luce accresca la turgescenza delle cellule, o l'estensibilità delle membrane cellulari, o tutte e due contemporaneamente, sul lato posto all'ombra, e che questi effetti sieno seguiti da un accrescimento maggiore.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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