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      Il movimento di ascesa (C, fig. 188) è effettuato in parte dal peduncolo secondario a che si eleva nello stesso modo nel quale era disceso prima sotto l'azione dell'epinastia, ossia dall'articolazione che lo unisce al peduncolo principale. Questo movimento di ascesa si produceva nelle piante mantenute nell'oscurità, ed in qualsiasi posizione che si fissasse il peduncolo principale; esso non può dunque riconoscere per causa l'eliotropismo o l'apogeotropismo, ma soltanto l'iponastia. Oltre a questo movimento all'inserzione del peduncolo secondario, ve ne ha un altro di natura assai differente, perchè il peduncolo secondario si curva in alto nella sua porzione mediana. Se accade, a questo momento, che il peduncolo secondario sia fortemente inclinato in basso, quest'incurvatura è sì forte che produce un uncino. La parte superiore portante la cassula si pone così sempre in una posizione eretta, e siccome tale movimento si produce nell'oscurità e qualunque sia la posizione del peduncolo principale, non può essere dovuto all'eliotropismo o all'epinastia, ma soltanto all'apogeotropismo.
      Per rilevare questo movimento di ascesa, fissammo un filo di vetro sopra un peduncolo secondario portante una cassula quasi matura che cominciava ad alzarsi nei due modi ora descritti. Il suo cammino fu tracciato (C, fig. 188) per 53 ore, e, in capo a questo tempo, era quasi assolutamente verticale. Si vede che la linea seguìta è fortemente a zig-zag con alcune piccole anse. Noi possiamo quindi concludere, che questo movimento è una circumnutazione modificata.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766