Ma inoltre siccome i due rami dell'arco sono in via di accrescimento, la loro forza si trova così di molto aumentata, tantochè l'estremità, trattenuta sotto agl'involucri seminali, v'incontra un punto d'appoggio. Nelle monocotiledoni, la plumula od il cotiledone prende raramente una forma arcuata, almeno per quanto potemmo vedere; il fatto si produce però per il cotiledone fogliaceo del bulbo: la corona dell'arco è inoltre, in questo caso, la sede di una protuberanza speciale che viene a rafforzarla. Nelle Graminacee, l'estremità del cotiledone dritto, inguainato, si sviluppa in una cresta bianca, dura, che evidentemente serve a vincere la resistenza del suolo. Nelle dicotiledoni, l'incurvatura dell'epicotilo o dell'ipocotilo pareva spesso risultare sopratutto dalla posizione presa nel seme dalle differenti parti; ma è dubbio che ciò sia vero in tutti i casi, ed in alcuni non è certamente così, nei quali abbiamo visto cominciare a prodursi l'incurvatura dopo la completa uscita delle diverse parti fuori degli involucri. Siccome però l'incurvatura si produce qualunque sia la posizione nella quale i semi si trovano posti, essa è senza dubbio dovuta all'aumento momentaneo dell'accrescimento sopra una faccia dell'organo, fenomeno dipendente dall'epinastia o dall'iponastia.
Quest'abitudine dell'ipocotilo essendo universalmente diffusa, è probabile che sia di origine assai vecchia. Non è dunque da meravigliarsi se essa ha potuto essere trasmessa dall'eredità, almeno in una certa misura, a piante provvedute di cotiledoni ipogei nelle quali l'ipocotilo, poco sviluppato, non apparisce mai sopra terra, e per le quali per conseguenza questo processo non è di nessuna utilità. Tale tendenza spiega, come vedemmo, l'incurvatura dell'ipocotilo (ed il movimento radicolare che ne proviene), fenomeno che è stato osservato in principio da Sachs, e che abbiamo spesso avuto occasione di segnalare sotto il nome d'incurvatura di Sachs.
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Graminacee Sachs Sachs
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