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      In un gruppo l'eccitante provoca un aumento od una diminuzione nella turgescenza delle cellule, che già sono in via di continuo mutamento; mentre nell'altro gruppo l'eccitante induce prima un simile mutamento nello stato di turgescenza. Perchè un contatto, una leggera pressione, o qualche altro eccitante, come l'elettricità, il calore, l'assorbimento di una materia animale, possano modificare la turgescenza delle cellule in modo da provocare il movimento, non lo sappiamo. Ma il contatto agisce con tanta frequenza, e sopra piante così distinte, che tale tendenza ci sembra generale, e divenuta utile, può essere stata aumentata a qualunque grado. In altri casi, un contatto produce un effetto assai differente; nella Nitella, per es., si può vedere il protoplasma allontanarsi dalle pareti cellulari; nella lattuga è secreto un succo lattiginoso; nei viticci di certe Vitacee, Cucurbitacee e Bignoniacee, una leggiera pressione determina un accrescimento esagerato delle cellule.
      Infine è impossibile di non rimanere sorpresi dalla somiglianza che esiste fra i movimenti che abbiamo analizzati nelle piante, e molti atti inconsciamente eseguiti dagli animali inferiori.(163) Nelle piante basta uno stimolante assai debole; ed anche nelle specie vicine, una può essere assai sensibile alla più leggiera pressione continua, mentre che l'altra risponderà ad un leggiero contatto momentaneo. L'abitudine di muoversi a certi periodi è acquistata ereditariamente tanto dalle piante che dagli animali; abbiamo del resto segnato parecchi altri punti di similitudine.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Nitella Vitacee Cucurbitacee Bignoniacee