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      Ma la somiglianza più spiccata è nella localizzazione di queste sensibilità, e nella trasmissione dell'influenza ricevuta dalla parte eccitata ad una parte vicina che entra in movimento. Però le piante non possedono nè nervi, nè centri nervosi: possiamo da ciò essere condotti a pensare che negli animali queste strutture non servano che per una trasmissione più perfetta delle impressioni, e per una comunicazione più completa fra le diverse parti.
      Crediamo che non vi sia nelle piante nessuna struttura più meravigliosa, almeno per ciò che si riferisce alle loro funzioni, di quella dell'estremità radicolare. Se questa punta è leggermente compressa, o cauterizzata, o tagliata, essa trasmette alle parti vicine una influenza che determina la loro incurvatura verso il lato opposto, e ciò che è ancora più notevole, l'estremità potrà distinguere fra un oggetto un po' più pesante ed un altro un po' più leggiero, collocati sulle sue faccie opposte. Se però la radichetta sarà compressa da un oggetto omogeneo un po' al disopra della sua estremità, la porzione compressa non trasmetterà alcuna influenza alle parti vicine, e s'inclinerà bruscamente verso l'oggetto che la tocca. Se l'estremità della radichetta è esposta ad un'atmosfera che sia un po' più umida da una parte che dall'altra, essa trasmetterà ancora alle parti vicine una influenza che determinerà la loro incurvatura verso la sorgente di umidità. Quando l'estremità è esposta all'influenza della luce (benchè per le radichette non abbiamo avuto che un solo esempio di questa natura), la parte vicina s'inclina per allontanarsi dalla sorgente luminosa; ma quand'essa subisce l'azione della gravità, la stessa parte s'incurva verso il centro della terra.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766