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      (19) Arbeiten des bot. Inst. Würzburg, vol. I, 1873, p. 461. Vedi pure pag. 397, per la lunghezza della parte in via di accrescimento, e pag. 450, per la forza del geotropismo.
      (20) Tale è la conclusione alla quale è giunto il dott. H. GRESSNER (Bot. Zeit., 1814, p. 837), che sostiene che ciò che gli altri botanici hanno preso per la prima vera foglia, è in realtà il secondo cotiledone, considerevolmente ritardato nel suo sviluppo.
      (21) Botanical Text-Book, 1879, p. 22.
      (22) American Journal of science, vol. XIV, 1877, p. 21.
      (23) Transact. St.-Louis Acad. Science, vol. IV, p. 190.
      (24) Il passaggio del fusto fiorifero attraverso alla terra non può mancare di essere singolarmente facilitato dalla quantità straordinaria di acqua che secernono in questo momento dell'anno le foglie squamose sotterranee; ciò tuttavia non costituisce una ragione per supporre che questa secrezione sia un adattamento speciale per questo oggetto: essa è probabilmente una conseguenza della grande quantità di succo assorbito nella primavera precedente dalle radici parassite. Dopo un lungo periodo senza pioggia, la terra aveva preso un coloramento chiaro ed era assai secca, ma essa era di colore oscuro ed in pari tempo umida in certi siti, e completamente bagnata ad una distanza di sei pollici almeno tutto attorno ad ogni fusto fiorifero. L'acqua è secreta da delle ghiandole (descritte da COHN, Bericht. Bot. Sect. der Schlesischen Gesell., 1876, p. 113), che rivestono le scanalature longitudinali che percorrono ciascuna foglia squamosa.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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