Ma nelle opere testè citate, il Darwin raggiunge un altro e non meno importante risultato. Si sapeva già da qualche decennio, che fra il protoplasma delle piante e quello degli animali non si rinviene alcuna differenza sostanziale, di guisa che queste due serie di organismi si consideravano come due rami giganteschi divergenti in alto, e convergenti in basso sopra l’unico tronco e stipite dei Protisti; ma ora che apprendiamo dal lavoro del Darwin sulle piante insettivore, che vi sono vegetali che accalappiano insetti, crostacei ed altri minuti esseri viventi, li digeriscono a mezzo di un succo affine al gastrico e se ne nutrono; ora che sappiamo dalla sua opera sui movimenti delle piante, che anche i vegetali sono sensibili; e che le loro parti aeree e sotterranee sono capaci di movimento non dissimile dal volontario; la barriera che i nostri padri eressero fra i due regni organici può dirsi atterrata per sempre e distrutta fino dalle fondamenta.
Prima di chiudere questa rapida rivista delle opere del Darwin, devo menzionarne due che trattano argomenti geologici, e cioè una pubblicata nel 1874 Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo; l’altra, l’ultima sua opera. apparsa nel 1881, Sulla formazione della terra vegetale per l’azione dei vermi.
L’origine dei banchi di corallo è stata lungamente il soggetto di vive discussioni fra i geologi, finchè il Darwin, appoggiato alle proprie osservazioni ed a quelle di altri viaggiatori, la spiegò in modo così semplice e plausibile, che la massima parte degli scienziati accettò la sua spiegazione.
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