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      Tuttavia si ebbero alla superficie alcuni piccoli frammenti di Millepora alcicornis; e sull’armatura discesa alla profondità di 8 tese, si potè vedere una impronta perfetta di un Astraea probabilmente vivente. Esaminai i pezzi rotolati, lanciati sulle rive durante le tempeste, allo scopo di assicurarmi, fra le altre, che i coralli crescono sulla parte esterna del banco. I frammenti appartenevano a parecchie specie, fra le quali i Porites più sopra ricordati, ed una Madrepora, manifestamente la M. corymbosa, erano le più numerose. Siccome cercai inutilmente nelle cavità del banco e nella laguna un esemplare vivente di questa Madrepora, conclusi che era confinata nella zona esterna e ad un livello inferiore alla superficie; deve trovarsi ovunque assai copiosa. I pezzi di Millepora alcicornis e di un’Astraea erano pure numerosi; ma nelle cavità del banco vi trovai la prima in quantità relativamente poco considerevole, e non rinvenni alcun’Astraea vivente. Dopo ciò si può concludere, che i polipi sopraricordati rappresentano le specie di corallo che formano la superficie scabrosa e inclinata (che è rappresentata nella sezione da una linea sinuosa), intorno ed al disotto dell’orlo esterno. Da una profondità fra 12 e 20 tese il sevo dello scandaglio ci rivelò nel suo aspetto, in eguali proporzioni, sabbia e corallo; un’àncora ed un piombo da scandaglio furono perduti alle profondità rispettive di 13 e 16 tese. In 25 sondaggi, effettuati ad una profondità maggiore di 20 tese, si trovò un fondo coperto di sabbia, mentre che ad una profondità inferiore a 12 tese, ogni sondaggio ci rivelò una superficie eccessivamente scabra, e priva affatto di frammenti stranieri.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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