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      Furono eseguiti due sondaggi alla profondità di 360 tese ed alcuni fra 200 e 300 tese. La sabbia levata da questa profondità era data da detriti finissimi di zoofiti pietrosi, ma non vi rinvenni, almeno per quanto abbia potuto distinguere, la minima particella dei generi lamelliformi: i frammenti di scaglie erano rari.
      Ad una distanza di 2,200 yarde dagli scogli il capitano Fitz-Roy non trovò il fondo con una corda di 7,200 piedi di lunghezza; qui la discesa sottomarina di questa formazione di corallo è più rapida di quella d’ogni altro cono vulcanico. All’altezza dell’apertura della laguna, come pure a quella del punto nord dell’atoll, ove le correnti agiscono con violenza, l’inclinazione è minore in causa dell’accumularsi del sedimento. Siccome l’armatura dello scandaglio indicava nelle maggiori profondità un fondo di sabbia uniforme, avevo in principio concluso che l’insieme fosse costituito da un vasto ammasso conico di sabbia calcarea; ma l’accrescimento repentino della profondità sopra alcuni punti, e il fatto che la corda era stata tagliata ad una profondità di circa 500 a 600 tese, dimostrano l’esistenza probabile di una cresta di roccie sottomarine.
      Sull’orlo del banco, presso al livello al disopra del quale la superficie superiore dei Porites e delle Millepore non racchiude che polipi morti, vegetano tre specie di Nullipore. L’una germoglia in strati delicati, come un lichene, sopra dei vecchi alberi; l’altra si presenta in protuberanze pietrose, grosse quanto il dito d’un uomo, in guisa da formare dei raggi intorno ad un centro comune; l’ultima, che è meno frequente, mostra, come i muschi, un reticolato di rami fini, e ciò non pertanto perfettamente rigidi.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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