Nei luoghi dove l’acqua è perfettamente tranquilla, come in una laguna, i banchi crescono generalmente in direzione perpendicolare e talvolta persino le loro sommità sporgono fuori della base; d’altra parte, dal lato non esposto al vento dell’isola Maurizio, quantunque l’acqua sia d’ordinario calma, ma non invariabilmente, la discesa del banco è assai dolce. Ne segue da ciò che l’angolo esterno deve essere molto variabile. Possiamo tuttavia riconoscere gli effetti di leggi regolari nella similitudine di forma completa che esiste fra le sezioni dell’atoll Keeling e degli atoll del Basso Arcipelago, nella ripidità generale dei banchi negli atoll di Maldiva e di Chagos; finalmente dalla perpendicolarità di quelli che crescono in seno di un’acqua sempre calma; ma non possiamo in nessun modo seguire tutti i risultati prodotti dall’azione complessa delle onde e delle correnti sulla potenza di vegetazione del corallo e sui depositi di sedimento.
Nei punti del banco, ove si sono formati gli isolotti, la parte che ho chiamato «piano» e che è parzialmente a secco a bassa marea, sembra essere simile in ogni atoll. Nel gruppo Marshall, al nord del Pacifico, si può concludere secondo la descrizione di Chamisso, che nelle località dove non si sono formati degli isolotti il banco discende con dolce pendìo dal lato esterno fino alla riva della laguna. Flinders ha stabilito che la barriera australiana presenta internamente un simile declivio ed io non dubito che questo sia il caso più generale, quantunque secondo Ehrenberg, i banchi del Mar Rosso costituiscano una eccezione.
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