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      È pure sorprendente, che ad eccezione dei piccoli atoll, ne esistano così pochi, i quali sieno circondati da una semplice fascia di terra, risultante dall’unione di isolotti separati. Non possiamo supporre che molti atoll, situati nell’Oceano Pacifico e nel mare delle Indie, sieno tutti di origine recente; e tuttavia quand’anche si mantenessero al loro livello attuale, soggetti soltanto all’azione del mare e alla potenza d’accrescimento del corallo per altrettanti secoli quanti ne sono trascorsi dall’apparizione delle prime epoche terziarie, non si può, io credo, mettere in dubbio che le loro lagune e gli isolotti, che sormontano i loro banchi, presenterebbero un aspetto affatto diverso da quello che hanno attualmente. Questa considerazione ci porta a credere che qualche agente (cioè l’abbassamento) agisca ad intervalli e rinnovi la loro struttura originaria.
      Sezione terza.
      Arcipelago Maldiva. – Banchi annulari del contorno e del centro. – Grande profondità delle lagune degli atoll sud. – Banchi nelle lagune che raggiungono tutti la superficie. – Posizione degli isolotti e delle breccie nel banco in rapporto ai venti dominanti ed all’azione delle onde. – Distruzione degli isolotti. – Rapporto di posizione fra atoll differenti. – Divisione apparente dei grandi atoll. – Il gran banco di Chagos – Suo stato di sommersione e sua struttura straordinaria.
      Quantunque delle informazioni intorno agli atoll Maldiva e sui banchi del gruppo Chagos siano già state date incidentalmente, certi punti della loro struttura meritano delle nuove considerazioni.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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