Credo che si possa dedurre in modo certo, da parecchie considerazioni che non meritano d’essere sviluppate, che la formazione degli isolotti è dovuta ai detriti gettati dall’esterno, come è il caso ordinario, e non dall’interno delle lagune. Siccome i venti dell’est non sono i più forti, la loro azione è probabilmente aiutata da alcune ondate o correnti dominanti.
Nei gruppi di atoll esposti ai venti alisei i passi, che permettono alle barche di penetrare nelle lagune sono quasi sempre situati dalla parte protetta dal vento, ossia dalla parte del banco meno esposta, e talvolta il banco stesso non esiste od è sommerso. Agli atoll Maldiva si può osservare un fatto strettamente analogo, ma non identico; e si è che quando due atoll si trovano l’uno accanto all’altro, le breccie, che tagliano il banco, sono più numerose dalle parti che si guardano, e sono perciò meno esposte all’azione delle onde. Così sui fianchi di Ari, e dei due atoll di Nillandoo, che stanno di fronte agli atoll S. Male, Phaleedoo e Moloque, vi sono 73 canali profondi, e soltanto 25 sui fianchi esterni, e nei tre atoll designati ultimamente, vi sono 56 aperture sulle parti che sono più vicine e 37 soltanto su quelle esterne. Non si può punto attribuire questa differenza ad un’altra causa che all’ineguaglianza d’azione che il mare esercita sui due lati, e che proviene dalla mutua protezione dei lati interni, risultante dalla disposizione degli atoll in doppia serie.
Debbo qui far osservare che nella maggior parte dei casi vi è una coincidenza delle condizioni più favorevoli ad un’accumulazione più notevole di frammenti sul banco, e alla loro più perfetta continuità su un punto dell’atoll, a confronto dell’altro; ma tale non è il caso per le Maldive, giacchè abbiamo visto che gli isolotti sono posti sui fianchi est e sud-est, mentre che le breccie si rinvengono indifferentemente sopra ogni lato del banco quando è protetto da un atoll posto di fronte a lui.
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Maldiva Ari Nillandoo S. Male Phaleedoo Moloque Maldive
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