Sembra probabile che questo sedimento disgregato sia dannoso ai polipai viventi; e infatti nei sondaggi effettuati davanti all’atoll Keeling e l’isola Maurizio, il piombo non rivelò in nessun caso la minima traccia di sedimento dove il corallo si presentava vigoroso. Secondo il capitano Owen,64 regna fra gli abitanti degli atoll Maldiva una credenza strana e generale: e si è che i coralli hanno delle radici, e quindi germogliano se sono semplicemente tagliati a raso terra, mentre che sono distrutti per sempre se si sradicano; da che inferisco che il contatto della sabbia disgregata è dannoso ai polipai. È probabile, infatti, che la sabbia s’accumuli nei fori che risultano dall’asportazione dei coralli, mentre che non potrebbe farlo sui tronchi spezzati e sporgenti, ciò che produrrebbe per conseguenza nel primo caso un ostacolo ad un nuovo accrescimento del corallo. Si è in questa guisa che gli abitanti arrivano a mantenere i loro porti liberi, e il governatore francese di St. Mary’s, presso al Madagascar, «impiegò questo mezzo per scavarvi un bellissimo piccolo porto».
Nell’ultimo capitolo, ho fatto osservare che le scogliere frangenti65 sono quasi sempre rotte alle foci dei corsi d’acqua. Molti autori hanno attribuito questa particolarità all’azione dannosa dell’acqua dolce, anche sui punti dove essa penetra nel mare in piccola quantità e durante una parte dell’anno soltanto. Senza dubbio l’acqua salmastra potrebbe, fino ad un certo punto, ritardare, o impedire l’accrescimento del corallo; ma io credo che il limo e la sabbia deposti dai corsi d’acqua minori, durante le inondazioni, presentino un ostacolo molto più efficace.
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