Nel viaggio di Kotzebue, vi sono descrizioni d’isole, negli arcipelaghi Caroline e Marshall, che sono state asportate in parte durante le tempeste; e Kadu, l’indigeno ch’era a bordo di uno dei vasselli russi, racconta «ch’egli vide a Radack il mare elevarsi fino al piede delle piante di cocco, ma che fu arrestato in tempo».103 Ultimamente una tempesta asportò intieramente due delle isole Caroline e le convertì in bassi fondi; essa distrusse pure in parte due altre isole.104 Da una tradizione che fu comunicata al capitano Fitz Roy, appare che, nel Basso Arcipelago, l’arrivo del primo vascello abbia causato una grande innondazione che fece perire molta gente. Stutchbury riferisce che nel 1825, la parte ovest dell’atoll Chain, nel medesimo gruppo, fu completamente distrutta da una tempesta, e che non vi perirono meno di trecento persone: «in questo caso appariva manifesto per gli stessi indigeni che la burrasca sola non era sufficiente per spiegare la violenta agitazione dell’oceano».105 Sembra certo, dopo il fatto dell’isola Matilda segnalato nell’ultimo capitolo, che dei notevoli cambiamenti siano avvenuti recentemente in alcuni degli atoll del Basso Arcipelago. In rapporto alle isole Pentecoste e Gloucester nel medesimo gruppo, noi dobbiamo o attribuire una grande inesattezza alla descrizione che ne ha fatto quello che le ha scoperte, il celebre navigatore Wallis, oppure ritenere ch’essi abbiano sofferto un cambiamento considerevole nello spazio di cinquantanove anni che sono trascorsi fra il viaggio del primo e quello del capitano Beechey.
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