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      Siccome per le barriere lontane dalla terra e dagli atoll maggiori, il progresso di colmatura deve essere eccessivamente lento, siamo portati a concludere che il moto di abbassamento debba essere stato sempre uniformemente lento. E questa conclusione si accorda perfettamente con quella che conosciamo sui recenti movimenti di elevazione.
      È stato dimostrato, credo, in questo capitolo, che l’abbassamento spiega la struttura normale e le forme meno regolari di quelle due grandi classi di banchi, che hanno giustamente destato la maraviglia di tutti i naturalisti che navigarono negli oceani Pacifico ed Indiano. Anche la necessità che una base atta a servire di fondamento abbia esistito alla profondità propria all’accrescimento del corallo in certi grandi spazî, ci spinge quasi ad accettare questa teoria. Ma per provare ulteriormente il suo vero valore, si può porsi davanti una lunga serie di quesiti. Le differenti qualità di banchi che sono stati prodotti dalla medesima specie di movimento si trovano esse nelle medesime località o in località vicine? Quali sono i rapporti di forma e di posizione che possono avere fra di loro tali banchi; per esempio, i gruppi d’atoll vicini e gli atoll separati di ogni gruppo hanno essi l’uno coll’altro la medesima relazione delle isole ordinarie? Sebbene dei banchi di corallo, che incominciano a crescere di nuovo dopo di essere stati uccisi da un troppo rapido abbassamento, appartengano dapprima alla classe dei frangenti, tuttavia, di regola generale, banchi di tale classe indicano che la terra è rimasta lungo tempo ad un livello stazionario, oppure ch’essa è stata sollevata.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





Pacifico Indiano