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      Il conglomerato che forma la base degli isolotti (se non è asportato dalla denudazione insieme col banco esterno sul quale riposa) sarebbe messo in evidenza dalla grossezza dei frammenti – dai differenti gradi di rotondità che possiedono, dalla presenza di frammenti di conglomerato, staccati, rotondati e cementati, – e dalla obliquità della sua stratificazione. I coralli che vivono sui banchi-lagune sarebbero, ad ogni livello successivo, mantenuti nella loro posizione verticale, e consisterebbero di parecchie specie, generalmente le più ramose. In questa parte peraltro una larga proporzione di roccia ed in alcuni casi quasi tutta, sarebbe formata di materia sedimentaria in uno stato di estrema finezza, o formata di grani moderatamente grossi colle particelle quasi cementate. Il conglomerato, formato di frammenti rotondati di coralli ramosi sulla riva della laguna, differirebbe da quello formato sugli isolotti, di provenienza della costa esterna; ma tutti e due potrebbero del resto essere stati accumulati assai vicini l’uno all’altro. Presa nel suo insieme, la stratificazione sarebbe orizzontale; ma gli strati di conglomerato che restano sul banco esterno, e quelli di arenaria sulle rive della laguna e sui fianchi esterni del banco, sarebbero probabilmente divisi (come all’atoll Keeling e all’Isola Maurizio) da numerosi strati formanti angoli considerevoli, in direzioni differenti. L’arenaria calcarea e la roccia di corallo sarebbero costituite quasi necessariamente di numerose conchiglie, di echinodermi, di ossa di pesce, di tartarughe, e forse di uccelli, e ossa di piccoli sauriani, poichè questi animali si portano in isole lontane da ogni continente.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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