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      Lo spazio sul quale si estende il sedimento trasportato dai banchi di corallo deve essere assai grande; il capitano Moresby m’informa che durante i cambiamenti dei monsoni, il mare cambia di colore ad una distanza considerevole, davanti agli atoll Maldiva e Ciagos. Il sedimento delle scogliere frangenti e barriere, deve essere mescolato del fango proveniente dalla terra e viene trasportato verso il mare per le breccie situate quasi di fronte ad ogni vallata. Se il letto dell’Oceano si elevasse e si convertisse in terra, gli atoll dei più grandi arcipelaghi formerebbero delle montagne a sommità tronca ed appiattita, variando in diametro da poche miglia fino a 60 miglia – giacchè i più piccoli atoll sarebbero probabilmente affatto dilavati; e siccome sono orizzontalmente stratificati e di composizione simile, come l’ha già osservato C. Lyell, sembrerebbe a torto aver essi formato in origine una sola grande massa continua. Dei simili grandi strati di roccia di corallo sarebbero raramente associati con materia proveniente da eruzione vulcanica; giacchè ciò non potrebbe accadere, come si può dedurlo dalle considerazioni esposte nel capitolo seguente, che quando le roccie sulle quali poggiano cominciassero ad elevarsi, o almeno cessassero di abbassarsi. Durante il lungo periodo necessario per effettuare una elevazione del genere di quella alla quale faccio ora allusione, la superficie sarebbe necessariamente assai denudata: ne segue che è assai improbabile che una scogliera frangente od anche una barriera, almeno quelle che circondano delle piccole isole, si sottraggano alla distruzione durante un periodo così lungo.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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