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      Per l’atoll Keling, però, ho segnalato certi fatti che sembrano provare direttamente che la superficie vi si abbassava durante gli ultimi terremoti. Nell’arcipelago Caroline, l’isola di Pouynipète (Tav. I., Fig. 7) deve, conformemente alla nostra teoria, essersi abbassata, perchè essa è circondata da una gran barriera; e in the New South Wales Liter. Advert., Febr. 1835, esiste una descrizione di questa isola (confermata più tardi da Campbell) nella quale si legge: «Dalla parte del nord-est in un luogo chiamato Tamen, si trovano le rovine di una città, che non sono attualmente più accessibili che in battello, poichè le onde raggiungono le soglie delle case.» Sembrerebbe di più che l’isola abbia dovuto abbassarsi dopo che queste case sono state fabbricate. Hales afferma pure da notizie prese durante il viaggio d’esplorazione degli Stati Uniti, che alcune costruzioni, le quali stanno su quest’isola, sono ora nell’acqua; le vie d’altra volta servono ora di passaggi per i canotti, e nelle località ove le mura sono rotte e crollate, l’acqua penetra nei recinti.120 Secondo il Dillon, l’isola di Vanikoro è di sovente violentemente scossa dai terremoti, e qui la profondità straordinaria del canale fra la riva ed il banco, la struttura del banco in forma di muro sul suo lato interno, la debole quantità di terra bassa d’alluvione ai piedi delle montagne, e l’assenza quasi completa d’isolotti sul banco, tutto sembra dimostrare che quest’isola non è rimasta lungamente al suo livello attuale.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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