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      L’estremità nord del Madagascar è descritta dal capitano Owen149 come formata di roccia madreporica, come lo sono pure le coste e le isole lontane, ripartite sopra un immenso spazio dell’Africa orientale un po’ a nord dell’Equatore a 900 miglia verso sud. Niente può essere più indeterminato e più vago dell’espressione «roccia madreporica»; tuttavia ritengo che sia appena possibile di guardare una carta di isolotti lineari che si estendono parallelamente lungo la costa, dall’equatore fin verso il sud, e si elevano ad un’altezza assai grande, incompatibile colla possibilità dell’accrescimento dei coralli, senza sentirsi convinti che una serie delle scogliere frangenti è stata sollevata in un’epoca così recente, che nessun grande cambiamento è poscia sopravvenuto sulla superficie di questa parte del globo. D’altra parte, alcune delle più alte isole di roccia madreporica situate su questa carta, Pemba, p. es., hanno delle forme singolari, mostrando verosimilmente l’effetto prodotto sui banchi sommersi dall’accrescimento del corallo combinato con un ulteriore sollevamento. Mi consta dal dottor Allan ch’egli non ha mai osservato detriti organici sollevati alle Seychelles, che entrano nella nostra classe delle scogliere frangenti.
      La natura delle formazioni che circondano le rive del mar Rosso, come furono ricordate da parecchi autori, prova che tutta questa zona considerevole ha subìto un sollevamento in uno dei periodi terziari più recenti. Nella carta annessa all’opera una parte di questo spazio è colorato in blu, ciò che indica la presenza di barriere; si è su questi fatti ch’io intendo ora di fare alcune osservazioni.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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