160 Noi abbiamo qui quindi probabilmente due movimenti opposti, nel medesimo periodo d’attività; alle due estremità della stessa lunga linea. Il caso più comune sembra essere una tendenza all’alternanza fra le aree d’abbassamento e quelle di sollevamento, come se l’abbassamento delle prime fosse controbilanciato dal sollevamento delle altre.
La presenza in molti punti del globo di spianate elevate, prova che dei grandi spazî sono stati sollevati in massa ad una grande altezza sopra del livello del mare, quantunque in quasi ogni paese i punti più elevati si compongano di strati sollevati o di materie vulcaniche; e noi possiamo concludere, dai larghi spazî disseminati d’atoll, quantunque nessuna vetta terrestre sia rimasta sporgente al disopra del livello del mare, che delle aree immense si sieno abbassate di una quantità sufficiente per sprofondare non soltanto ogni altipiano elevato esistente anticamente, ma anche le elevazioni formate da strati spezzati e da materie vulcaniche. Le traccie lasciate sul suolo dagli ultimi movimenti di sollevamento, cioè a dire i dirupi elevantisi in gradini sovrapposti, le linee successive di erosione, e gli strati potenti di conchiglie e di ciottoli rotolati, sono formazioni, al cui compimento occorre molto tempo, e sono perciò prova che questi movimenti sono stati assai lenti. Relativamente alla quantità d’abbassamento che è stata necessaria per produrre i numerosi atoll dispersi largamente sopra degli spazî immensi, si può dire che il movimento, come è già stato dimostrato, ha dovuto essere uniforme, oppure lentissimo, oppure ancora che si è effettuato a piccoli periodi separati gli uni dagli altri da lunghi intervalli di tempo, in guisa da permettere ai polipi fabbricatori di banchi di far salire fino alla superficie le loro solide costruzioni; si è questa una delle conclusioni più interessanti, alla quale siamo stati condotti dallo studio dei banchi di corallo.
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