Bellinghausen (vedi la Relazione del suo viaggio, scritta in russo, nella «Bibliothèque des voyages» 1834, p. 443) dice che le diecisette isole ch’egli scoperse si somigliavano nella loro struttura, e dette delle carte fatte sopra grande scala. Kotzebue ha dato il disegno di parecchie; Cook e Bligh ne ricordano altre; alcune furono visitate durante il viaggio del Beagle; e delle note sopra altri atoll sono disperse in molte pubblicazioni. Il gruppo Actaeon, in questo arcipelago, è stato scoperto ultimamente (Journal géoyraph., vol. VII, p. 454); si compone di tre piccoli bassi isolotti di cui uno ha una laguna. Un altro atoll è stato scoperto (Naut. Magaz. 1839, p. 770) a 22°,4’ sud e 136°,20’ ovest. Dana, nella sua Opera sui coralli e isole di corallo, dà un riassunto completo di questo arcipelago. Verso il sud-est vi sono delle isole di natura differente. L’isola Elisabetta è descritta da Beechey (p. 46, 4a ediz.) come circondata di banchi alla distanza di circa 200 a 300 yards; essa è colorata in rosso. L’isola Pitcairn, che è a poca distanza, secondo il medesimo autore non possiede banchi di nessuna sorta, quantunque numerosi detriti di corallo sieno stati lanciati sulla riva; il mare, presso alla costa, è assai profondo (vedasi la parte zoologica del Viaggio di Beechey, p. 164); è lasciata senza colore. Le isole Gambier (ved. tav. I., fig. 8) sono circondate da una barriera; la maggior profondità è di 38 tese; esse sono colorate in azzurro pallido. L’isola Metia o Aurora si trova al nord-est di Tahiti, presso al grande spazio colorato in blu carico sulla carta; essa è già stata descritta come un atoll sollevato; siccome, secondo il capitano Wilkes (Narrative of U.S. Exploring Expedition, vol.
| |
Relazione Cook Bligh Beagle Actaeon Journal Naut Opera Elisabetta Beechey Pitcairn Viaggio Beechey Gambier Metia Aurora Tahiti Wilkes Narrative Expedition
|