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      – St. Barbes (0°15’ N) è segnalata da Horsburgh (vol. II, p. 279), come avente sul suo lato frontale un banco al di sopra del quale i battelli non possono passare che durante l’alta marea. La costa di Borneo presso Tunjong Apee è pure fronteggiata da un banco che non si estende lungi da terra (Horsburgh, vol. II, p. 468). Ho colorato queste località in rosso quantunque con esitazione, giacchè l’acqua vi è poco profonda. Potrei forse aggiungervi Pulo Leat nello stretto di Gaspar, Lucepara e Carimata; ma siccome il mare che vi confina è poco profondo ed i banchi poco regolari, li ho lasciati senza colore.
      L’acqua si fa profonda assai gradatamente a partire dalla costa ovest di Borneo; e non vi potei constatare la presenza di alcun banco di corallo. Tuttavia le isole davanti all’estremità nord e presso all’estremità sud-ovest di Palawan sono frangiate da banchi di corallo assai lontani; così i banchi davanti Balabac non distano meno di 5 miglia dalla terra; ma in tutto questo distretto il mare è così poco profondo che si può aspettarsi di vedere i banchi estendersi assai lungi da terra; non mi sono però creduto autorizzato di colorarli. Il punto nord-est di Borneo, dove l’acqua è assai poco profonda, è unito a Magindanao con una catena di isole chiamata Sooloo Archipelago, sul quale non potei avere che scarsissime notizie; Pangootaran, quantunque abbia 10 miglia di lunghezza, si compone intieramente di uno strato di roccia corallina (Notices of E. Indian Arch., p. 58): ritengo con Horsburgh che l’isola sia bassa; non colorata.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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