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      Memorie del luogot. Wood, Journ. Geogr. vol. VI, p. 29), e molti banchi sono circolari; l’acqua è profonda nell’interno della maggior parte di questi, come me lo assicura il capitano Moresby; queste isole sono state perciò colorate in azzurro. Affatto al nord di Laccadiva, e facente quasi parte del medesimo gruppo, si trova un lungo banco stretto, leggermente curvato, elevantesi dalle profondità dell’oceano. Esso è composto di sabbia, di conchiglie e di detriti di corallo, ed è coperto di 23 a 30 tese d’acqua. Non dubito ch’esso abbia avuto la medesima origine degli altri banchi, in forma d’atoll, ma siccome non si sprofonda verso il centro, non l’ho colorato. Avrei potuto citare altre autorità che si occuparono di questi tre arcipelaghi; ma dopo la pubblicazione delle carte del capitano Moresby (alla gentilezza del quale debbo tali notizie), altre citazioni sarebbero state superflue.
      Il banco di Sahia de Malha si compone di una serie di banchi stretti, i quali hanno sopra di sè da 8 a 16 tese d’acqua; essi sono disposti in semicerchio intorno ad uno spazio profondo circa 40 tese, il quale discende verso il sud-est a profondità che non si possono scandagliare; essi sono dirupati dalle due parti, ma più specialmente dalla parte dell’oceano. Questa disposizione e composizione dà a questo banco, secondo le informazioni del capitano Moresby, una stretta somiglianza col banco Pitt nel gruppo Ciagos; e da quanto noi sappiamo sul gran banco di Ciagos, il banco di Pitt deve essere considerato come un atoll abbassato e per metà distrutto; si è per questa ragione ch’esso è stato colorato in azzurro.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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