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      Ma questo livello non è ovunque esattamente il medesimo, giacchè andando dall’estremità nord-ovest del gruppo di Bahama verso il sud-est, la profondità del banco cresce e l’estensione di terra decresce assai gradatamente e in modo molto notevole. La supposizione che questi banchi sieno stati dilavati dalle correnti e dalle onde del mare durante il loro sollevamento mi sembra la più probabile. Questo modo di vedere credo sia pure applicabile alla maggior parte dei banchi sommersi in località lontane del mare delle Indie Occidentali; giacchè da ogni altro punto di vista le forze di elevazione dovrebbero aver agito con grandissima uniformità.
      La costa del Golfo del Messico è formata sopra uno spazio di parecchie centinaia di miglia da una serie di lagune di 1 a 20 miglia di larghezza (Columbian Navigator, pag. 178, ecc.) contenenti sia dell’acqua dolce, sia dell’acqua di mare e separate da questo da fascie lineari di sabbia. Le coste sud del Brasile e degli Stati Uniti a partire da Long Island (come l’ha osservato il prof. Rogers) fino alla Florida presentano il medesimo carattere. Il prof. Rogers, nel suo rapporto alla Associazione Britannica (vol. III, pag. 13) parla dell’origine di questi bassi isolotti lineari sabbiosi; egli dice che gli strati, di cui sono composti, sono troppo omogenei e contengono una quantità di conchiglie troppo grande per ritenere ch’essi debbano la loro formazione all’accumularsi del sedimento in causa dei marosi; egli considera queste isole come delle barre o secche sollevate che furono depositate nei siti dove si incontrano delle correnti opposte.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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