Per questa ragione e particolarmente in causa della struttura delle breccie strette, questi banchi sono stati probabilmente formati da scogliere viventi che frangiavano le coste di quest’isola e raggiungevano altravolta la superficie. Al disopra di alcuni di questi banchi sommersi, si elevano ancor oggi a picco delle scogliere di corallo vivente, e ciò sia in piccole masse isolate, sia in serie parallele all’orlo, ma qualche poco all’interno di questo. Oltre agli accennati banchi che orlano il contorno dell’isola, esiste ancora al lato est una serie di banchi lineari, costituiti nel medesimo modo, di una lunghezza di 20 miglia, la quale si estende parallelamente alla linea delle coste, ed è separata da questa da uno spazio che ha da 2 a 4 miglia di larghezza e da 5 a 15 tese di profondità. Da questa serie di banchi staccati alcune scogliere di corallo vivente si elevano pure bruscamente; e se avessero avuto una lunghezza maggiore (giacchè non cingono più di un sesto della circonferenza dell’isola), in causa della loro posizione, sarebbero necessariamente state colorate come barriere; tuttavia la natura dei fatti sopra esposti mi ha indotto a lasciarle senza colore.
Florida. – Una descrizione dei banchi di questa costa, con indicazioni di fonti autorevoli, si troverà in un’opera del professore Dana, intitolata: On Corals and Coral Islands, 1872, p. 204.
Le isole Bermude sono state accuratamente descritte dal luogotenente Nelson in una bellissima memoria pubblicata nelle «Geol. Transactions» (vol.
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