La fecondazione si compie sempre nel corpo dell’individuo, e più spesso nell’ovario. Si è pure nella cavità generale che ha luogo la prima fase dello sviluppo degli embrioni e delle larve. Appena nati i piccoli polipi ricordano gli infusori, sono liberi e nuotano nel mare, finchè si fissano per formare un ceppo che è il punto di partenza di un nuovo polipaio, il quale assume forme e dimensioni svariatissime secondo la specie di cui si tratta. Talvolta le colonie di polipi sono così stipate e numerose, che coi loro prodotti calcarei vanno a formare degli edifizî madreporici di estensione e di spessore veramente enormi; valgano, ad esempio, i generi Porites, Madrepora, Orbicella, Pocillopora, ecc. In quanto alla composizione, il polipaio è precipuamente formato di carbonato di calce (95 a 98 p. %), oltre ciò vi entrano acido fosforico (0,28 a 0,84 p. %), materie organiche ed acqua (1,64,-3,79 p. %).
In generale, gli individui di una colonia sono in qualche modo piantati in una massa comune chiamata cenenchima o sarcosoma, e comunicano fra di loro più o meno direttamente, il più di sovente per l’intermezzo di canali parietali; in tal guisa gli alimenti circolano e si ha perciò quel comunismo del quale già abbiamo parlato.
I polipi abitano tutti i mari, vivono però principalmente nelle zone calde, sebbene alcuni tipi sieno dispersi in tutte le latitudini fino all’estremo nord. Quelli che formano i banchi e le scogliere sono situati sopra una zona compresa fra il 30° di lat. nord e il 30° di lat. sud; raramente e solo in pochi punti essi sorpassano questi limiti.
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Porites Madrepora Orbicella Pocillopora
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