Nota II.
Obbiezioni alla teoria dell’abbassamento (Traduzione dal De Lapparent, Traité de Géologie, 2a ediz., pp. 375-377). Osservazioni recenti. – La teoria della formazione dei banchi corallini per mezzo dell’abbassamento continuo è così seducente, sia per la sua semplicità, che per l’armonia colla quale essa permette di raggruppare le diverse varietà di banchi, ch’essa è stata accettata per lungo tempo nella scienza quasi senza contestazioni. Però già dal 1851 L. Agassiz aveva fatto vedere, ch’essa non era applicabile ai banchi della Florida, e nel 1863 Semper169 la dimostrò difettosa per le isole Pelew, dove tutti i tipi di banchi sono sovrapposti in modo, che bisognerebbe immaginare una successione complicata di movimenti discordanti, senza che d’altronde alcuna prova diretta permetta di concludere per un abbassamento. Il medesimo autore rinnovò le sue obbiezioni nel 1869,170 e l’anno successivo Bein171 emetteva l’opinione che le Bermude, dove non si osserva più alcun indizio d’abbassamento, avevano potuto costituire in origine una eminenza ad una piattaforma sottomarina, sulla quale delle colonie di polipai, di molluschi e di echinodermi erano venuti a stabilirsi, sviluppandosi in grande abbondanza per elevarne poco a poco il livello fino alla zona dove i coralli costruttori possono prosperare.
Nel 1880, Murray pubblicò un’importante memoria,172 nella quale si trovano riunite le operazioni fatte durante la spedizione del Challenger, e che, bisogna riconoscerlo, hanno per lo meno scosso in parte il credito fino allora accordato alla teoria dei signori Darwin e Dana.
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