Dana, tanto accurato, tanto coscienzioso nelle sue indagini, non nega che gli atoll e le barriere non ripetano l’origine loro dall’avvallamento del fondo; senonchè egli crede che molte di tali scogliere situate tra il gruppo di Pomotù all’est, e le isole Figi all’ovest, subirono posteriormente un movimento in senso inverso.174 Couthouy giunge da canto suo alla medesima conclusione per quanto concerne il gruppo di Pomotù. Ciò perchè, secondo questo osservatore, colà si vedono coralli in posto, non logori, emersi sopra il livello del più alto flusso, e, incastrate nei coralli, grosse tridacne che certo non si sarebbero sviluppate sopra il livello medio della marea. Darwin osserva, nell’ultima edizione della precitata memoria, che anche in questo caso il fenomeno può essere avvenuto dopo la formazione degli atoll, pur restando essi ad un livello stabile, in seguito all’accrescimento esterno della scogliera. Ognun vede, infatti, che, ostruiti o ristretti i canali di comunicazione fra l’esterno e la laguna, facilmente poteva accadere che la marea non si facesse più sentire internamente fino a tanta altezza. Anche la forma della spiaggia, suscettibile di variare, per effetto delle correnti e del moto ondoso del mare, può far sì che i marosi salgano più o meno all’esterno della scogliera e che quindi i coralli possano vivere talvolta ad un livello più alto del normale.
Altre obbiezioni alla teoria del Darwin si trovano nel Rein, Die Bermudas Inseln und ihre Korallenriffe nebst einem Nachtrage gegen die Darwinsche Senkungstheorie; nel Bertacchi, Dei movimenti del suolo nell’isola di Madagascar; e negli Atti del Terzo Congresso Geografico Internazionale tenuto a Venezia dal 15 al 22 settembre 1881.
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