Così un animale od una pianta, nella sua struttura e nelle sue abitudini, può contrarre delle relazioni intricatissime colle altre piante, o cogli altri animali, oppure colle condizioni fisiche dell'ambiente. Le variazioni dell'organizzazione in alcuni casi saranno aiutate dall'abitudine o dall'uso o non-uso degli organi, e saranno regolate dall'azione diretta delle circostanti condizioni fisiche e dalla correlazione di sviluppo.
Secondo i principii qui brevemente abbozzati, non vi è alcuna innata o necessaria tendenza negli animali a progredire nella scala di organizzazione. Noi siamo quasi costretti a considerare lo specificarsi e differenziarsi di parti o di organi per le diverse funzioni come il migliore oppure unico criterio di progresso, perocchè mediante tale divisione di lavoro ogni funzione di corpo o di mente si compie in migliore guisa. E siccome la elezione naturale agisce esclusivamente mediante la conservazione di utili modificazioni di struttura; e le condizioni di vita divengono viepiù complicate in ogni luogo per il numero di forme crescente e per la struttura sempre più perfetta che acquistano queste; così noi abbiamo ragione di credere che nel complesso l'organizzazione progredisca. Tuttavia una semplicissima forma, collocata in semplicissime condizioni di vita, potrebbe perdurare senza miglioramento; perocchè qual pro ne verrebbe per esempio ad un infusorio o ad un verme intestinale dall'acquistare più perfetta organizzazione? Si hanno anche esempi di individui di un gruppo elevato accomodatisi a più semplici condizioni di vita; e in questo caso la elezione naturale avrà cercato di semplificare e rendere meno perfetta l'organizzazione, imperocchè un meccanismo complicato è inutile od anche svantaggioso alle funzioni semplici.
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