I cani eschimesi differiscono poco dai lupi, e secondo il dottor Hayes, essi non prendono affezione all'uomo e sono così feroci che quando hanno fame si ribellano anche ai loro padroni. Secondo il Kane ritornano volentieri alla vita selvaggia. Hanno una affinità così intima coi lupi che s'incrociano frequentemente con essi, e gli Indiani ne prendono i piccoli "per migliorare le razze dei loro cani". l lupi di mezzo sangue (Lamare-Picquot) qualche volta non possono essere domesticati, "benchè questo caso sia raro"; ma non si domano pienamente che alla seconda o terza generazione. Questi fatti provano che solo di rado vi può essere sterilità fra il cane e il lupo eschimese; altrimenti questo non potrebbe essere impiegato a migliorare la razza. Come dice il dott. Hayes, questi cani sono "indubitatamente lupi migliorati."(18).
L'America del Nord è abitata da una seconda specie di lupo, chiamato lupo delle praterie (Canis latrans), che ora è considerato da tutti i naturalisti come un animale specificamente distinto dalla specie comune; e secondo J. K. Lord, è per qualche rispetto, nei costumi, intermedio tra il lupo e la volpe. Il Richardson, dopo aver descritto il cane da lepre degli Indiani, il qual cane differisce per qualche rispetto dal cane eschimese, dice: "che la relazione di esso col lupo delle praterie è eguale a quella del cane eschimese col grande lupo grigio". Infatti egli non ha scoperto fra essi una differenza notevole, e i signori Nott e Gliddon forniscono nuovi particolari dimostranti la loro intima rassomiglianza.
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